Attività Corale a Rebibbia

Coro Gesualdo

L’Associazione Cappella Musicale Costantina in accordo con il Direttore della Casa di Detenzione di Rebibbia Stefano Ricca, ha avviato, con il Patrocinio di Roma Capitale (Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale) la formazione di un “Coro Polifonico” coinvolgendo i detenuti interessati a farne parte.

Comune di Roma

Questa attività è stata discussa in una riunione tenutasi giovedì 8 Febbraio presso gli uffici del dott. Stefano Ricca (direttore del carcere di Rebibbia)  alla presenza del Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale di Roma Capitale Gabriella Stramaccioni e del responsabile dell’Ufficio di Coordinamento interventi in favore di detenuti ed ex detenuti rappresentato da Matteo Cesaretti ed è stata da tutti accolta favorevolemente.

Scopo dell’iniziativa

L’idea di strutturare un’attività corale ha in seno un progetto ambizioso che è quello di favorire ai reclusi una nuova modalità di espressione attraverso l’arte consegnando agli stessi le conoscenze di base per leggere e scrivere le proprie ed originali composizioni musicali.

L’armonia e la percezione di “correzione” della dissonanza attraverso pagine di autori celebri ha l’intento di costruire certezze e conoscenze in linea con gli attuali programmi di riabilitazione. Il coro serve a costruire una comunità in armonia e in accordo assomigliando ad una realtà ordinata e piacevole trovando nella comunità ragione di conforto.

Per almeno un anno, una volta a settimana prevediamo incontri puntuali di almeno un’ora e mezza con i detenuti che in un laboratorio speciale potranno assorbire nozioni di grammatica musicale, stili e modi di composizione, una metodologia corale che li renda autonomi di spendere queste conoscenze anche dopo il periodo di detenzione.

A cosa serve un coro all’interno della Casa di Detenzione?

Il Coro non ha velleità di cambiare la vita a chi partecipa ma sicuramente aiuta a leggere trasversalmente messaggi diversi attraverso la Musica contribuendo alla consapevolezza di sicurezza, creando possibili punti saldi che nel tempo sono sempre stati presenti nella nostra Società attraverso l’Arte.

L’attività prevede la formazione di un Coro di Voci Maschile intitolato al Musicista Gesualdo da Venosa con la dicitura “dei detenuti del Carcere di Rebibbia”.

I partecipanti seguono un corso che ha come obiettivo lo studio delle forme corali e in contemporanea è istituito un vero laboratorio pratico con lo scopo di intendere la musica come strumento espressivo e necessario.
Sviluppiamo una modalità di apprendimento studiata ad hoc per i reclusi, in modo di assecondare la propria cultura e formazione cercando dove possibile di incentivare un lavoro di gruppo. Brani e materiale didattico adatto tenendo conto dei limiti sia della struttura che dei partecipanti (tempo/studio/livello di attenzione).

L’attività prevede esibizioni e produzioni di materiale discografico a testimonianza che anche la Musica è strumento di condivisione e che serve come arricchimento della propria modalità espressiva – modellando note, umori e sensazioni – lo sviluppo di un legame armonico e l’abilità di stringerlo con i propri compagni rende automaticamente l’Uomo più rispettoso verso i propri simili perchè ne avverte la necessità.

L’Attività è svolta il Giovedì mattina dal maestro Paolo De Matthaeis che gratuitamente, dati i legami di amicizia e collaborazione con gli Enti citati, s’è reso disponibile nel compito di educare i detenuti al raggiungimento di risultati auspicabili.

Il maestro Paolo De Matthaeis ha raccolto con entusiasmo questa idea perchè questo progetto rappresenta una sfida accattivante e unica.

È già conosciuto all’interno della Casa di Reclusione per aver curato per conto di A.Gi.Mus. assieme alla Cappella Musicale Costantina cicli di concerti didattici intitolati “La Cometa che suona”.

In questi anni ha avuto modo di “conoscere” i detenuti interagendo assieme alla scoperta della “Musica Classica” affiancato da Suor Rita del Grosso in una missione di conforto ed assistenza volontaria.

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